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Dissalatore di San Nicola, chiesti chiarimenti

Intervento del consigliere regionale Rosa Barone che chiede lumi sul dissalatore delle Isole Tremiti, progettato a San Nicola. Era il 2010 e La Gazzetta del Mezzogiorno parlava di impianto dell’ Acquedotto Pugliese. Di tempo e di acqua ne è passata e la Riserva Marina Isole Tremiti continua a essere rifornito da una nave cisterna in arrivo da Manfredonia.
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Ecco il comunicato dell’esponente del M5S
“A che punto è la realizzazione del dissalatore a servizio delle Isole Tremiti, che permetterebbe all’amministrazione comunale di affrancarsi dall’attuale servizio di rifornimento dell’acqua potabile attraverso le navi cisterna e alla Regione di risparmiare ogni anno la somma di quasi 2 milioni di euro per la fornitura di acqua?”. È quanto chiede la capogruppo del M5S Rosa Barone in una interrogazione indirizzata all’assessore ai Lavori Pubblici Gianni Giannini.
Il Consiglio Comunale ha approvato nel 2016 il progetto “preliminare” di fattibilità per la realizzazione del dissalatore predisposto dalla struttura tecnica di AQP. Il costo dell’opera è di circa 3,5 milioni di euro, per la maggior parte derivanti da fondi europei. Le opere in progetto sono in parte realizzate e da manutenere e in parte da realizzare ex novo, su aree di proprietà privata. Pertanto a marzo 2017 il Comune ha iniziato ad acquisire con procedura di esproprio in sanatoria le aree in cui insistono gli impianti idrico fognari in località “Cala Matano” interessate dalla progettazione.
“Nonostante l’approvazione nel 2016 del progetto preliminare di fattibilità, ad oggi – spiega Barone – non si hanno notizie sui lavori di realizzazione del dissalatore. Il ritardo nella realizzazione provoca disagi alla popolazione e ai turisti, anche perché spesso è difficile coprire il fabbisogno di acqua, ad esempio accade che in alcuni periodi dell’anno, a causa delle condizioni meteo marine, le navi cisterna non riescono a raggiungere le isole e che d’estate quando si registrano picchi di presenze turistiche non si riesce a coprire il fabbisogno idrico”.
Nell’interrogazione si chiede di sapere quale sia il livello di progettazione dell’intervento e i motivi dei ritardi nell’avvio dei lavori; se siano state avviate e concluse tutte le procedure finalizzate all’acquisizione dei pareri tecnici e ambientali e ad ottenere le autorizzazioni necessarie alla cantierabilità dell’intervento; se siano stati perfezionati gli adempimenti contabili per l’ammissione a finanziamento del progetto ai benefici comunitari.
“La Regione – conclude Barone – deve intraprendere tutte le azioni necessarie per provvedere all’avvio dei lavori e per garantire che siano effettivamente portati a termine. È necessario risolvere definitivamente il problema dell’approvvigionamento d’acqua delle Isole Tremiti, in modo da garantire ai cittadini il rifornimento idrico necessario nel corso dell’anno e da avere contestualmente un notevole risparmio di denaro pubblico.

 

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