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Isole Tremiti
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Isola di San Domino: La Grotta del Bue Marino

E’ senza dubbio la grotta più famosa delle Isole Tremiti. Prende il nome dalla foca monaca (Monachus monachus, altro nome del “bue marino”) che, secondo la tradizione, era solita trascorrere una parte della propria vita in questa grotta, riproducendosi su una piccolissima spiaggia interna.
E’ la più grande dell’isola, misurando una lunghezza di circa 70 m e una larghezza di circa 10 m che va restringendosi verso la parte terminale, piegata ad angolo retto. Anche in questo caso la luminosità è estremamente ridotta, soprattutto nella parte terminale, per cui i riflessi azzurri del cielo determinano una colorazione delle acque e dell’ambiente di grande effetto visivo.
Secondo i pescatori locali intervistati nel 1982, la Foca monaca si faceva ancora vedere, solo nel periodo autunnale, presso l’Isola di San Nicola e, con maggiore frequenza, in prossimità dell’isola di Pianosa, poco distante da Pelagosa in Dalmazia (Di Turo, 1984).
Per quanto riguarda la costa adriatica occidentale ed in particolare la Puglia, Paola Di Turo (1983–84; 1984;) riassume una serie di importanti dati che attestano la presenza della specie in alcuni tratti di costa e nelle Isole Tremiti. Si tratta in buona parte di informazioni raccolte nell’ambito di una indagine denominata “Niphargus 1983” e condotta a cura della Sezione Speleobiologica Pugliese sotto la guida di P. Parenzan.
L’ultimo avvistamento risale all’ottobre 1981: a Punta del cimitero viene avvistato un branco di 4-5 esemplari (fonte Dino Attanasio)
da www.marlintremiti.com

 

Foto 1: Valerio Sorci


Foto 2: Ponza Racconta


Foto 3: Touring Magazine

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